05 Aprile 2013
Ci siamo: è in arrivo la tabella unica nazionale per il risarcimento standard del danno biologico alle vittime degli incidenti stradali, come prevista dall'articolo 138 del Codice delle assicurazioni private.
DI CHE SI TRATTA - Nella tabella, ci sono i valori standard per indennizzare le menomazioni delle lesioni micropermanenti, quelle di lieve entità, più quelle comprese fra 10 e 100 punti d'invalidità (ossia gravi). Il provvedimento - almeno secondo chi l'ha ideato, ossia il Governo nell'estate 2011, e di chi lo firmerà in queste ore - è necessario per uniformare i risarcimenti che mostrano disparità nelle liquidazioni a seconda della zona del Paese dove si verificano i sinistri.
COSA DICE L'ANIA - ''L'approvazione di questa tabella - ha spiegato all'Ansa il direttore generale dell'Ania Dario Focarelli - ha due aspetti positivi: garantendo uniformità sul territorio nazionale dei risarcimenti dà certezza alle persone danneggiate di avere lo stesso risarcimento in qualunque posto del Paese"". Secondo, ""dando alle Compagnie assicurative la certezza di quanto pagare, porterebbe ad una riduzione presumibile dei prezzi delle assicurazioni, secondo le nostre stime, del 3-5%, che potrebbe col tempo diventare di più''. La tabella usa ''un valore lievemente più basso di quello applicato oggi e, in media è più bassa del 10% di quella di Milano - spiega Foscarelli -; sul confronto internazionale ha valori più alti di tutti i Paesi in quasi tutte le fattispecie''. Nel caso dell'invalidità permanente sul lavoro, inoltre, aggiunge, ''il risarcimento previsto dall'Inail oggi è molto molto meno di quanto prevede questa tabella''. Secondo l'Adiconsum, con l'approvazione del decreto ''viene finalmente meno l'assurda discriminazione attribuita, nei valori economici, dai vari Tribunali alle grandi invalidità. Ci aspettiamo - afferma il segretario generale Pietro Giordano - un segnale vero e concreto dalle Compagnie di assicurazione, a cominciare dalla discesa dei prezzi praticati all'utenza. Una discesa che può essere fatta già dall'approvazione, e non inferiore al 5%''.
POLEMICHE FORTI - In teoria, queste nuove tabelle - se mai diverranno operative - avrebbero l'obiettivo di abbassare le tariffe Rca, facendo calare i costi a carico delle Compagnie. Ma per le Vittime della strada si preannunciano gravissime sperequazioni sotto il profilo della retroattività del provvedimento. Infine, è da indicare l'antidemocraticità del provvedimento in questione, ponendosi in netto contrasto con la volontà espressa dal Parlamento il 26 ottobre 2011, che ha votato pienamente la mozione Pisicchio con 248 voti a favore e solo 6 contrari. Un provvedimento che, per salvaguardare gli interessi delle assicurazioni, vorrebbe mettere da parte anche le indicazioni della Corte di Cassazione (sentenza n. 12408 del 7 giugno 2011) che ha esteso a tutto il territorio nazionale i diffusissimi valori indicati nella Tabella del Tribunale di Milano, frutto di scrupolosa elaborazione e assiduo aggiornamento. ""Ecco cosa succederà se sarà approvato l'improvvido decreto - dicono le Vittime della strada -. Esempio: un giovane di 35 anni che subisce un danno biologico del 50% (perdita totale dell'avambraccio o totale di una mano) è oggi risarcito, come previsto dalle tabelle Milanesi, con un ammontare che va da un minino di € 384.000 fino a un massimo di € 480.000 (compresa la personalizzazione). Con le nuove tabelle il risarcimento sarà € 222.000, quindi più che dimezzato costringendo la Vittima ad affrontare un lungo e incerto contenzioso per ottenere forse un maggiore importo"". Il Cupsit (Comitato unitario patrocinatori stragiudiziali, di Stefano Mannacio) protesta affinché ""si anteponga il diritto alla salute e il suo integrale risarcimento all'utile di bilancio delle Compagnie assicuratrici"". La tabella, infatti, viene reputata dal Cupsit non corrispondente alla realtà biologica: il valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità è del tutto inadeguato a risarcire equamente il danno a un bene prezioso quale il bene salute.
Articolo del 05 Aprile 2013, tratto da: www.sicurauto.it