19/03/2019

Immissioni rumorose in condominio o da parte del vicino: quando è possibile ottenere il risarcimento del danno??

Secondo quanto stabilito dall'art. 844 Codice Civile il proprietario di un fondo non può impedire al suo “vicino” di usufruirne come meglio crede, ponendo però ad esso un limite piuttosto vago, ovvero il concetto di “normale tollerabilità” delle immissioni da esso provenienti (derivanti ad esempio da fumo, rumore, cattivi odori ecc.).

Detto questo purtroppo può essere capitato a tutti di trovarsi nella situazione che il proprio vicino di casa, magari quando ci si trova in un momento di relax, abbia deciso di fare una bella festa, ecco, quando scatta la risarcibilità del danno?

Orbene, il concetto di normale tollerabilità non è stato ben definito dal legislatore, il codice spiega solo che nel valutare tale parametro si deve tenere conto di due elementi: della condizione dei luoghi, dell'esigenza di dover contemperare le necessità della produzione, con le ragioni della proprietà.

In genere è sufficiente dimostrare che i rumori del vicino abbiano superato di 3 dB il rumore di fondo se i rumori si verificano nelle ore notturne, oppure che abbiano superato di 5 dB il rumore di fondo se i rumori si verificano di giorno.

Anche in tal caso però si deve tener presente di quanto stabilito dalla legge secondo la quale, nel valutare caso per caso, la normale tollerabilità di un rumore dovrà contemplare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà (ad esempio chi acquista una villetta in una zona industriale, deve poi aspettarsi possibili immissioni rumorose e il limite della tollerabilità è automaticamente più alto rispetto a quello di una zona residenziale).

Dal punto di vista della tutela civilistica, possono essere esercitate due azioni: l'azione inibitoria oppure l'azione per il risarcimento del danno non patrimoniale.

Sotto il profilo probatorio, chi intende ottenere il risarcimento del danno dovrà dimostrare da un lato il superamento del limite della normale tollerabilità delle immissioni di rumore e, dall'altro lato, di aver subito danni a seguito dell'esposizione ai rumori.

Questa prova però, può essere resa più facile nel caso in cui si tratti di un condominio ove esista quindi un regolamento condominialeben preciso, il quale può contenere regole anche più severe rispetto a quelle della legge.

I rumori dei vicini di casa qualora risultino intollerabili e capaci di recare molestia a più persone, possono integrare addirittura il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo.

Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, o ancora suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda sino a 309 euro recita testualmente il codice penale.

Precisiamo dopo i ragionamenti di sopra svolti, che la tipologia del danno risarcibile sarà logicamente non patrimoniale ovvero si sostanzierà un danno biologico in caso di lesioni alla salute del danneggiato, ma anche morale ex art. 2059 C.C senza necessaria prova di un effettivo danno patito alla propria salute.